5G (now) is (also) a democratic problem: 100 Municipalities of Italy are officially #STOP5G
10 December 2019 | by Maurizio Martucci | Oasi Sana | originally written in Italian|
A small Italian miracle in defense of public health. Just 9 months after the approval of the Vicovaro Resolution in the consensus of the 1st Stop 5G national meeting promoted on 2 March 2019 by the Italian Alliance Stop 5G, today 100 Italian Municipalities are officially Stop 5G . Before Vicovaro the void, in the local administrations of the fifth generation wireless tsunami was not discussed at all, completely ignored the risk, while now – less than 300 days from the first historic event – a rising tide of awareness in claiming a right sanctioned in the art. 32 of the Constitution, recalling the European precautionary principle, spreads relentlessly from the Valle d’Aosta to Sicily , from the province of Bolzano to that of Caltanissetta and Nuoro , passing through the cities of Rome (Municipio XII), Turin, Catania, Florence and Bologna . And we’re just beginning.
In rapid sequence, measures for the precaution and the moratorium were approved, motions and resolutions of the council and city council, agendas, technical suspensions and regulations with denial to the installation of the Internet of things , amendments with budget allocation for research independent scientific, but above all urgent and contingent ordinances issued by the Mayor as the highest health authority in the territory: in many documents, the Vicovaro Resolution is explicitly mentioned and cited, as well as the hearings in the parliamentary committee of the doctors of ISDE Italia and of the scientists of Ramazzini Institute . A great recognition of the immense work done by every member of the alliance that is united in the same direction.
Thank you to MG for sharing this article with us at Zero5G!
Un piccolo miracolo italiano in difesa della salute pubblica. A soli 9 mesi dell’approvazione della Risoluzione di Vicovaro nel consenso del 1° meeting nazionale Stop 5G promosso il 2 Marzo 2019 dall’Alleanza Italiana Stop 5G, oggi ben 100 Comuni d’Italia sono ufficialmente Stop 5G. Prima di Vicovaro il vuoto, nelle amministrazioni locali dello tsunami del wireless di quinta generazione non se ne parlava affatto, ignorato completamente il rischio, mentre adesso – a meno di 300 giorni dal primo storico evento – una marea montante di consapevolezza nella rivendicazione di un diritto sancito all’art. 32 della Costituzione, richiamato l’europeo principio di precauzione, dilaga senza sosta dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dalla provincia di Bolzano a quella di Caltanissetta e Nuoro, passando per le città di Roma (Municipio XII), Torino, Catania, Firenze e Bologna. E siamo solo all’inizio.
In rapida sequenza sono stati approvati atti per la precauzione e la moratoria, mozioni e delibere di giunta e consiglio comunale, ordini del giorno, sospensioni tecniche e regolamenti con diniego all’installazione dell’Internet delle cose, emendamenti con stanziamento di bilancio per la ricerca scientifica indipendente, ma soprattutto ordinanze urgenti e contingibili emanate dal Sindaco come massima autorità sanitaria sul territorio: in molti documenti, la Risoluzione di Vicovaro è esplicitamente richiamata e citata, così come le audizioni in commissione parlamentare dei medici di ISDE Italia e degli scienziati dell’Istituto Ramazzini. Un grande riconoscimento all’immenso lavoro profuso da ogni componente dell’alleanza che rema unito nella stessa direzione.
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